In queste vacanze natalizie prive di svaghi si fa quel che si può per sopravvivere alla noia ed ecco che tra i pochi adepti della casa sono partite le degustazioni alla cieca: a turno si sceglie in gran segreto una bottiglia tra quelle disponibili in cantina – per avere almeno qualche chance in più di indovinare – oppure tra quelle consegnate direttamente a domicilio, per complicarsi invece la vita. Gli altri bevono ignari di tutto, talvolta azzeccando qualcosa, altre volte lanciandosi in ardite descrizioni, perché niente è come sembra.
Questo è stato il caso del Barolo Prunotto 2010. Tutto ci è sembrato fuorché un Barolo: è stata l’estrema raffinatezza a portaci fuori strada, ma procediamo con ordine. Il Barolo di Prunotto è prodotto interamente con uve Nebbiolo dei vigneti della zona di Monforte, Castiglione Falletto e Serralunga.



Affinato per 24 mesi in botti di rovere e per altri 12 mesi in bottiglia, il Prunotto 2010 ha un colore rosso granato e si presenta al naso con profumi ampi di frutti di bosco e violetta, pepe, liquirizia. In bocca rilascia aromi complessi, ma è elegante e vellutato con tannini splendidamente flessuosi. È un vino equilibrato e corposo con un’interessante nota acida sul finale. Il sorso vellutato maschera piacevolmente la gradazione alcolica elevata, di 14%.
il costo del Barolo Prunotto 2010 si aggira intorno ai 40€. Gli esperti dicono che il 2010 è stata un’ottima annata per il Barolo. Fate un po’ voi.
Prunotto – passata da tempo tra l’ampio ventaglio di tenute appartenenti alla famiglia dei Marchesi Antinori – si trova nel cuore delle Langhe, ad Alba, immersa in un paesaggio incantevole e merita senza dubbio una visita con degustazione.
P.S. Nonostante il Barolo Prunotto 2010 ci abbia colti di sorpresa, le degustazioni alla cieca sono molto stimolanti e continueranno. Non escludo tuttavia che la categoria Niente è come sembra si popolerà di nuovi contenuti.
