L’impossibilità di compiere certe azioni come incontrarsi liberamente con gli amici, viaggiare, andare a cena fuori, invoglia a cambiare qualcosa della propria giornata evitando così il rischio di trasformarla in una routine insopportabile: perché cambiare aiuta a soffrire un po’ meno, come diceva qualcuno.
Mi ritrovo allora in cucina con del cibo di cui ignoravo completamente l’esistenza (tra cui: coste di rabarbaro, pastinaca o melanzane bianche, anche se fortunatamente persistono cibi di altissimo conforto); indosso abiti dimenticati nell’armadio da almeno due anni; compro libri che non leggerò mai; guardo serie tv che mi abbattono sul divano…
Per transitività anche la mia cantina subisce qualche cambiamento dall’effetto tutt’altro che disastroso però. Stanca delle solite etichette, mi sono messa alla ricerca di vinelli nuovi e ho provato per la prima volta un vino di Franco Pacenti, azienda a conduzione familiare da tre generazioni, situata nella zona del Canalicchio, sul versante nord est.
Per la rubrica Cose mai viste prime, si tratta di Brunello di Montalcino 2013.
Dal colore rosso rubino con riflessi granati, questo Brunello di Franco Pacenti si prende il tempo che ci vuole. Una volta aperto però il bouquet è complesso e ricco di sfumature floreali e fruttate, note di sottobosco, spezie. Rigoroso e potente al palato, non perde in eleganza grazie a tannini fini. Una certa acidità gli conferisce una persistenza lunga. Brunello di Montalcino 2013 è un vino corposo e di struttura che troverete in enoteca intorno ai 35-40€.
Una nota di merito all’azienda Franco Pacenti per le visite ben studiate. Si vede che ci tengono particolarmente all’ospitalità e a valorizzare il territorio anche attraverso il turismo enogastronomico.
