Per circa tre settimane, non ho bevuto. Non una goccia d’alcool è scivolata giù per la mia gola arida. Ho quindi impiegato questo tempo privo di guizzi, frizzi e lazzi, a scegliere quello che sarebbe stato il primo sorso dopo il lungo periodo di astinenza forzata. Ho deciso prima il colore – rosso – e poi ho puntato dritto su qualche vino di occasione.
Allora eccomi con la mia bottiglia di Orma 2016 di Tenuta Sette Ponti
Orma è un IGT, come gran parte dei Supertuscan, ed è un assemblaggio riuscito di Merlot (50%), Cabernet Sauvignon (30%) e Cabernet Franc (20%). Maturazione in barrique di rovere francesi e affinamento in bottiglia per 12 mesi.

Siamo a Bolgheri, in Toscana, dove una combinazione di elementi – microclima, terra, vitigni, uomo – dà vita a vini estremamente raffinati e di alta qualità. Per molti la culla dei migliori vini italiani o addirittura del mondo, per me molto semplicemente vuol dire andare a colpo sicuro.
Rosso porpora agli occhi, al naso svela profumi variegati di frutti di bosco, spezie e un leggero tabacco. Morbido ed elegante, Orma è un piacere che accarezza delicatamente il palato.
Sontuosità e raffinatezza però si pagano. Il costo si aggira infatti intorno ai 70€. Allora fate come me e degustate Orma come premio post convalescenza. Un’attesa che sarà ampiamente ricompensata.
Curiosità: il nome della tenuta deriva dal numero dei ponti presenti sull’Arno tra Firenze e Arezzo, proprio dove nasce Tenuta Sette Ponti. Verificate voi stessi partecipando a una visita della tenuta con degustazione.
