Ultime notizie, almeno per me /2
Un torpore generale ha per qualche tempo oscurato la mia curiosità, ma è stato bello risvegliarsi a un tratto e scoprire cose nuove.
Tutto è nato per caso. Il Greco di Tufo che avevo ordinato a cena era terminato e il cameriere mi porta in tavola Le Arcaie . Nuovo per me, allora cerco prima il sito ufficiale della cantina, Passo delle Tortore (ci torniamo tra poco), poi su altri siti, ma non recupero molte informazioni.
Provo a chiedere alla fonte allora compilando il modulo online. Neppure il tempo di pensare “chissà quando mi risponderanno” che mi chiamano al telefono e parlo direttamente con Francesco.
Francesco è Francesco De Pierro, il socio enologo, che mi racconta la sua storia, quella della cantina e delle socie amiche, Ilaria Facchiano , Maria Carla Di Gioia, Francesca e Graziana De Girolamo. Tutti giovani, tutti di Benevento (NB: ho raccolto le info qualche tempo fa e oggi potrei aver dimenticato qualcuno o sbagliato qualcosa).
Questo l’incipit ideale: una storia d’amicizia, un interesse comune e l’attaccamento alla propria terra.
Lui, Francesco, studia con il prof. Luigi Moio (il sig. Quintodecimo per intenderci, ne ho parlato qui), poi va in Francia, prima a Bordeaux e poi in Côtes du Rhône. Sarà lo stesso Moio a proporlo come enologo per la cantina Passo delle Tortore che sta per nascere (per spinta di Nicola De Girolamo, storico direttore commerciale della Cantina del Taburno) insieme a Francesca e Graziana per la parte commerciale, mentre Ilaria e Marica Carla addette alla promozione e degustazioni.
Siamo nel 2016. Nel 2017 vengono impiantati i primi vigneti dove prima non c’era nulla, solo grano, ma bisognerà aspettare il 2020 quando sarà commercializzata la prima annata, quella del 2019.
Le Arcaie – Greco di Tufo 2019 – Vinoloquio
Passo alle Tortora è una cantina giovane fatta da giovani, ma ha già ottenuto i Tre Bicchieri del Gambero Rosso per il Greco di Tufo 2020. Produce circa 40.000 bottiglie e offre oggi cinque etichette, 3 bianchi (Greco di Tufo Le Arcaie; Fiano di Avellino Bacio Delle Tortore; Irpinia Falanghina Piano del Cardo) e due rossi (Irpinia Aglianico Sasso Serra e Campi Taurasini Pietra Rubra) e a fine 2022 invece il primo Taurasi e il primo Greco Riserva.
Una chicca, anzi due.
La prima: come nasce il nome? Pare sia stato difficile trovare il nome adatto, ma anche in questo caso la vecchia saggezza popolare ha sciolto il nodo. I contadini del posto hanno infatti raccontato che la zona era (forse anche oggi?) popolata dalle tortore, simbolo di fedeltà alla terra e alla natura. Ecco perché i soci hanno poi scelto questo nome a cui dedicare la loro cantina.
La seconda è legata alla terra: quando è stato acquistato il terreno su una piccola collina, le lavorazioni hanno fatto emergere molte pietre, alcune bianche calcaree tanto da sembrare dei gusci di ostriche. È stato effettuato uno studio geologico con scavi più profondi che hanno dimostrato che la collina in oggetto non era altro che la battigia di un lago oceanico che portava i resti di conchiglie e ostriche a 40 cm dal suolo.
Il Greco di Tufo Le Arcaie 2019 (quello che ho provato), 18€, ha un profilo olfattivo inconfondibile di frutta, note di erbe aromatiche e fiori di campo, miele e camomilla. Assaggio ricco, corposo, consistente. Finale lungo con sfumature tropicali.
Vi è venuta voglia di provarlo subito? Bene, qui potete farlo direttamente su sito della cantina.