Questa è la storia di una scommessa vinta. Parla del coraggio di cambiare, di una donna che si muove tra due ambiti molti diversi, entrambi sdoganati spesso con fatica al mondo femminile.

La protagonista è Silvia Imparato che abbandona l’obiettivo della macchina fotografica per la Vitis vinifera.

Una scelta che sa di azzardo, perché se è vero che non tutti quelli che hanno una buona macchina fotografica sanno fare belle foto, allora non era poi così scontato che coltivare uva portasse al Montevetrano.

Si è rivelata invece una scommessa vinta grazie a una congiuntura di elementi, capacità, cose e i consigli dell’enologo Riccardo Cotarella: così insomma nasce Montevetrano.

L’antica tenuta di famiglia l’Azienda Agricola Montevetrano, (di cui avevo già scritto, ma di Core. Qui per rinfrescarci la memoria), situata all’interno del Parco regionale dei Monti Picentini, in provincia di Salerno, torna a nuova vita nel 1983 e già nel 1989 produce il Montevetrano, un vino dal taglio bordolese che negli anni ha rastrellato riconoscimenti prestigiosi un po’ dappertutto.

Ho provato di recente il Montevetrano 2009, un Colli di Salerno IGT composto da Cabernet Sauvignon, Merlot e Aglianico. Macerazione della buccia di circa 20 giorni e un lungo invecchiamento prima in barriques nuove e di secondo passaggio per 14 mesi, poi altri 6 in bottiglia.

Montevetrano 2009 – Vinoloquio

Il colore è rosso rubino, molto bello e intenso. Al naso si presenta complesso con profumi di frutti di bosco, note erbacee e speziate e quel tocco di mineralità che non guasta. In bocca è morbido e vellutato, dai tannini eleganti che rendono piacevole la chiusura.

Montevetrano è potente e ha una struttura importante. È un vino da lungo invecchiamento capace di impreziosire la vostra tavola rigorosamente ben imbandita. Costo in enoteca 65-70€.